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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

L’uso e l’abuso degli animali: spunti per un’azione didattica

[...] Cambiamenti nel rapporto uomo-cane e problemi emergenti: il caso dei “cani pericolosi” Sin dalla sua domesticazione, il cane ha svolto un ruolo prevalentemente utilitaristico nell’ambito delle comunità rurali, oltre a rappresentare una fonte di nutrimento per l’uomo. Tuttavia, il progresso socio-economico e l’urbanizzazione della popolazione italiana nel secondo dopoguerra hanno cambiato il tradizionale rapporto uomo-cane (e cane-uomo), dando origine a crescenti problemi gestionali. Infatti, l’adozione di cani di qualsiasi razza e/o taglia da parte delle famiglie italiane è diventata letteralmente una moda di massa. Da un censimento svolto tra il 2005 e il 2006 dal Ministero della Salute, è emerso che i cani che vivono nelle famiglie italiane sono circa 5,35 milioni (http://www.ministerosalute.it/canigatti/). Non è raro oggi che le famiglie nel decidere quale cane adottare si basino sulle scelte di personaggi famosi, imitandole. Tanto per cita

Il cane da utilità e difesa preso sul serio

[…] Un cane normale non assale mai uno sconosciuto che passa per la strada per morderlo. Piuttosto mette in guardia facendosi vedere e sentire. Ciascun membro di un branco di cani selvatici vigila permanentemente e avverte gli altri non appena nota qualcosa di sospetto. Si rivolgerà con aria minacciosa contro l'eventuale fonte di pericolo. Sarebbe un kamikaze se si gettasse subito allo sbaraglio. Inoltre, quello è un affare esclusivo del capo-branco...E' lui che decide se è il caso di dar battaglia o meno. Ma se è lui che dà il via al combattimento, tutti gli altri lo coadiuvano nella lotta. Per il nostro cane siamo noi il capo-branco o perlomeno vorremmo esserlo. Pertanto spetta a noi decidere se ci si deve scontrare oppure no; se sì, il cane interverrà al nostro fianco, se fuggiamo, fuggirà con noi. A mio parere l'errore fondamentale che si continua a fare è di considerare il cane come una specie di arma da difesa. Un'arma che scatta a comando. Chi pensa così è

I cani mordono: ma i palloncini e le pantofole sono più pericolosi

Premessa Gli umani si fanno male in una impressionante moltitudine di modi. Ad esempio, la scorsa settimana, ho sofferto per una vescica da sandali nuovi, sono inciampata sulle scale con un cesto di biancheria stortandomi il polso, che ora duole ancora, ho schiacciato un dito in palestra fra due dischi metallici da pesista, sono stata morsa da un insetto non identificato, anche un doloroso strappo di una ciocca di capelli – una cospirazione ordita dal vento e dal finestrino elettrico della mia auto, mi sono morsa un labbro mangiando e mi sono pure rimorsa quando il labbro era guarito, e sono stata attaccata dalle spine dei miei cespugli di rose. Tutto ciò cesserà con la mia morte. Probabilmente morirò di cancro o per un attacco cardiaco. Se morirò di morte violenta, probabilmente avverrà in un incidente automobilistico, oppure per una rovinosa caduta con successive complicazioni. Non ho dubbi che i cani mi saranno di inestimabile conforto nella malattia finale. Ma potrei anche

L’ansia da separazione nei cani: la scienza

Angoscia da separazione vs ansia da separazione Lasciatemi incominciare con pedanteria, il mio gioco preferito. Dobbiamo dire ‘angoscia da separazione, non ansia da separazione’. - L’angoscia da separazione è un problema comportamentale legato alla avversione dei cani ad essere lasciati da soli. - L’ansia da separazione è uno dei possibili fattori alla base dell’angoscia da separazione. Questi sono i fattori motivazionali che possono svolgere un ruolo nell’angoscia da separazione ( ma non necessariamente per tutti i soggetti): - ansia da separazione; e/o - frustrazione da ostacolo/impedimento ( frustrazione nei confronti degli ostacoli che impediscono al cane i tentativi di riprendere contatto con la risorsa desiderata, e.g. la porta/muro che impediscono al cane di unirsi a voi); e/o - noia; e/o - panico. Alcuni cani possono convogliare il 99% dell’angoscia da separazione in uno stato d’ansia. Per altri la separazione è pura frustrazione. La maggior parte dei cani, comunqu