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Cani e neonati: istruzioni per l'uso

come abituare il cane all'arrivo di un neonato in casa


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L'aggressività predatoria sta probabilmente all'origine delle più gravi forme di aggressione dirette contro gli infanti e dovrebbe quindi godere di maggiore attenzione. Ogni anno, negli Stati Uniti, una decina di bambini muore perchè non si è stati in grado di indirizzare a dovere questo istintivo comportamento canino. Per fortuna l'incidenza di questi eventi è talmente bassa che è più probabile essere colpiti da un mattone caduto dall'alto piuttosto che dover affrontare una tragedia del genere; tuttavia, pur se rara, la cosa può verificarsi. Poichè la reazione naturale di un cane all'entrata in casa di un neonato è di tipo protettivo, l'istinto infanticida sembra alquanto inspiegabile. esiste però una interpretazione: il cane non riconosce subito il neonato come membro del branco, e la tragedia che ne deriva rappresenta un vero e proprio errore di identità. Questa teoria è supportata dal fatto che i neonati colpiti sono quasi tutti nella prima settimana di vita.
Sebbene si sia visto come a caratteri differenti corrispondano approcci aggressivi diversi al nuovo arrivato, esistono strategie generali da adottare per minimizzare l'impatto con il neonato e facilitare l'ingresso nel branco. In linea di massima è meglio pensare con largo anticipo alle modificazioni da apportare all'ambiente e alla routine quotidiana per l'arrivo del bambino e metterle in pratica, in modo che la 'colpa' dei cambiamenti non ricada sul neonato, alla sua entrata in casa.
E' consigliabile, per esempio, cominciare con l'abituare il cane, con diversi mesi di anticipo, a non entrare di notte nella stanza destinata al bambino. Se si prevede che l'animale finirà relegato in un'altra zona della casa, anchè questo cambiamento avverrà al più presto. Un altro consiglio è quello di cominciare a portare in giro per casa una bambola infagottata che prepari all'imminente evento, facendole recitare anche scene che in seguito diventeranno abituali, e ricompensare il cane se sa mantenersi calmo e obbediente. Alcuni arrivano al punto di suggerire di uscire con il cane portando con sè il passeggino con dentro una bambola: un espediente che di certo attirerà gli sguardi stupiti di tutto il vicinato, ma aiuterà l'animale ad abituarsi alle nuove procedure e alle nuove abitudini. Credo comunque che una delle misure più utili sia quella utilizzare l'audio del pianto di un neonato, e cercare di abituare il cane ai nuovi rumori. [...]
Prima di introdurre il bimbo nell'ambiente domestico, è vivamente consigliabile portare a casa dall'ospedale un indumento usato dal neonato -non un pannolino- per consentire al cane di abituarsi al nuovo odore. Il pannolino non va bene, come tramite olfattivo, poiché l'istinto porta il cane a mangiare gli escrementi del 'cucciolo neonato' e può succedere che l'animale si soffochi o rischi un blocco intestinale per il rapido rigonfiamento della cellulosa contenuta nel pannolino stesso.
All'entrata in casa del neonato è importante far si che bimbo e cane si conoscano in maniera graduale. Il padre deve rimanere fuori con il bambino mentre la madre entra in casa per salutare l'animale, che probabilmente non vede da diversi giorni. Superato il primo momento di euforia , si mette il cane al guinzaglio e lo si invita a sedersi o a mettersi a cuccia, poi si introduce in casa il neonato. L'intera sequenza va eseguita con fare calmo e controllato, sorvegliando attentamente sia il cane che il neonato. Poi si può provare ad avvicinare il cane al bambino, lentamente ma con fermezza. Al primo accenno di rifiuto, il tentativo va immediatamente interrotto limitandosi ad accompagnare fuori il cane, per riprenderlo gradualmente a distanza di ore o anche di giorni. Se l'approccio non provoca irritazione, si lascia che il cane provi ad annusare il bambino; in molti casi, l'animale si dimostrerà indifferente. Come già detto a proposito dei cani con forte istinto predatorio, la vigilanza è particolarmente importante affinchè non succeda mai che il cane e il neonato vengano a trovarsi soli senza sorveglianza.
Se i padroni dedicano tutta la loro attenzione al nuovo arrivato, il cane -con un problema di dominanza o insicurezza- se ne accorge quasi subito e non tarda a reagire: i dominanti tendono a diventare possessivi nei confronti dei padroni, mentre quelli insicuri spesso soffrono d'ansia. Quando i proprietari si rendono conto di tale fatto, cercano di porvi rimedio dedicando molte più attenzioni al cane nei momenti in cui il bambino è addormentato; il cane però si accorge presto del trucchetto, e provate ad indovinare su chi farà ricadere la colpa: sicuramente non sui padroni. Senza la dovuta prevenzione, si innesca dunque una situazione di rivalità fraterna fra cane e bambino. Per evitare di attivare a tanto o per risolvere questo spinoso problema è meglio dividere le proprie attenzioni tra cane e neonato quando quest'ultimo è in circolazione, mentre in sua assenza non bisogna dedicarsi più di tanto all'animale. Questa strategia serve a minimizzare l'impatto psicologico causato dal nuovo arrivato e al tempo stesso contribuisce a rendere simpatico il bambino al cane, il quale è incitato a cambiare radicalmente le sue precedenti opinioni, dato che ora le cose più piacevoli accadono solo quando il bimbo è in circolazione. Per raggiungere il risultato finale occorre particolare destrezza da parte di entrambi i genitori, costretti a prendersi cura del bambino e nello stesso tempo assecondare il cane: uno sforzo che però vale decisamente la pena di compiere. In questo modo si possono prevenire o curare i potenziali problemi di rivalità fraterna o ansia. 

Tratto da 'Il cane che amava troppo' di Nicholas Dodman

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