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Pit bull assassini? L'ennesima bufala dei mass media!

studi scientifici sul cane



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INCIDENTI MORTALI LEGATI A MORSI DI CANI


Le morti collegate a morsi di cani sono estremamente rare. Per ogni 11 milioni di persone che vivono negli Stati Uniti, approssimativamente ne muore uno all’anno a causa di un’aggressione canina. Fra le cause di morte accade una volta ogni 91.558 decessi. La maggiorparte delle modalità di decesso così rare non sono a volte neanche menzionate; tuttavia, poche altre fatalità rare vengono studiate occasionalmente. Sappiamo che le morte causate da morso di cane avvengono, approssimativamente, con un tasso del 50% inferiore alle morte per esser stati colpiti da un fulmine. Un individuo ha circa la stessa possibilità di essere ucciso da un carrello elevatore o da una mucca come da un cane, anche se una piccola percentuale della popolazione è esposta a tali rischi. I bambini sotto i dieci anni hanno possibilità tre volte maggiori di morire annegati in un bidone di venti litri d’acqua, o sui giochi di un parco giochi, che per morso di cane. Questo non per asserire che queste morti non siano importanti.

Ma considerando di spendere risorse pubbliche per prevenire queste morti, bisogna prima stabilire che le medesime risorse non possano essere utilizzate per salvare più vite a rischio per altre cause. Un intervento, ad esempio, che ha ridotto del 0,005% la mortalità legata ad incidenti automobilistici avrebbe salvato tante vite quanto uno che eliminasse completamente la mortalità causata da morso di cane.
Così una ragionata decisione per allocare risorse per prevenire una rara causa di morte richiede che i fattori di rischio siano chiaramente identificabili e che necessiti di un modesto investimento di spesa. Alcune rare cause di morte possono soddisfare questi requisiti. La mortalità legata alla raccolta del grano, ad esempio, è stata ridotta sostanzialmente regolando gli standard di sicurezza per le condizioni di lavoro. Ciò è stato possibile, tuttavia, perché l’esposizione a questo rischio è limitata ad un numero relativamente esiguo di siti che possono essere così facilmente ispezionati, e perché le condizioni di pericolo sono state prontamente identificate.
Un approccio normativo non è altrettanto praticabile nel trattare con una popolazione canina americana attualmente stimata fra i 70/83 milioni. Anche utilizzando la stima più bassa, ciò significa che, approssimativamente, un cane ogni 2,6 milioni è coinvolto in un DBRF (morte per aggressione canina). Questo problema di scala è esacerbato dal fatto che, anche se potessimo ispezionare ogni singolo cane, non abbiamo modo di stabilire predittivamente quali cani siano pericolosi. Ciononostante, ci sono nuove prove scientifiche che vari fattori nell’allevamento dell’animale contribuiscono al DBRF, suggerendo che le soluzioni possono essere trovate nell’istruire i proprietari di cani sulla appropriata cura e supervisione, un approccio molto più appropriato da praticare rispetto all’identificazione ed eliminazione dei cani potenzialmente pericolosi.
 

Fattori nelle fatalità legate a morso di cane
Lo studio più esaustivo di morti per morso di cane copre tutti i 256 incidenti occorsi fra il 2000 ed il 2009. Lo studio identifica attendibilmente sette fattori potenzialmente sotto il controllo di chi si prende cura del cane che si verificano in concomitanza e in varie combinazioni, nella schiacciante maggioranza dei casi esaminati. Esso si basa su una tecnica investigativa mai impiegata prima negli studi sulla mortalità per morso da cane, che si basavano precedentemente su fonti della stampa. Questo studio contemporaneo ha utilizzato fonti più complete, verificabili e più accurate rispetto a quelle riportate dai mass media.
I ricercatori hanno identificato una concorrenza di molteplici fattori controllabili: nessuna persona in grado di intervenire fisicamente (87,1%); la vittima non aveva relazioni di familiarità con il cane/i (85,2%); mancata sterilizzazione (84,4%); capacità compromesse della vittima, siano esse basate su età o condizione fisica, di gestire le interazioni con il cane/i (77,4%); il proprietario mantiene e custodisce il cane/i più come animale residente che come animale domestico di famiglia (76,2%); precedente cattiva gestione dell’animale (37,5%); e abusi o negligenze verso il cane (21,1%).
Quattro o più dei fattori identificati concorrono nell’ 85% degli incidenti studiati in questo periodo di dieci anni. Solo raramente (nel 2,5% dei casi) è stato identificato un fattore unico.

Incidenti gravi e/o letali dovuti a morso di cane sono eventi complessi multifattoriali. Gli autori dello studio raccomandano vivamente che la codifica di questi fattori venga usata per studiare anche le lesioni gravi causate da morsicature di cani, poiché ciò può suggerire strategie preventive. 

Inoltre, la razza del cane non è fra i fattori identificati. Lo studio non ha trovato evidenze che una razza di cane sia più incline ad ingiuriare un umano piuttosto che altre.
 

Tasso di lesioni provocate da cani
Vi è una notevole confusione su quante lesioni derivino da morsi di cane ogni anno e se questi numeri stanno cambiando. Quindi, la prima questione è determinare quale fonte di dati è più utile
per stimare l'incidenza e cercare le tendenze.
Ogni anno si stimano dal 1992 al 2003 (il periodo dell’ultimo maggior studio indipendente) fra i 334.000 e gli 800.000 casi di morsicatura. Un numero nella fascia più bassa è più statisticamente difendibile, tuttavia. Questa stima più bassa proviene da un conteggio effettivo delle lesioni trattate in pronto soccorso degli ospedali campionati, così gli avvenimenti sono stati documentati da medici professionisti. I dati dei pronto soccorso, inoltre, sono replicati annualmente dal Centro per il controllo delle malattie (CDC), il sistema elettronico nazionale di sorveglianza sulle lesioni (NEISS) e resi disponibili al pubblico tramite il sistema web di interrogazione e segnalazione statistico delle lesioni (WISQARS) usando le medesime metodologie ogni anno, consentendo comparazioni affidabili nel tempo.
La stima più alta deriva da un sondaggio telefonico, con tutte le distorsioni di segnalazione e campionamento insite in tale procedura. E lo studio del pronto soccorso ha contato più morsi reali come base della loro stima di quanto fatto nel sondaggio telefonico, causando un margine più stretto di errore. Ciò significa che quando i morsi contati sono stati estrapolati dai tassi di morsi nazionali, il margine di errore statistico è molto più ristretto. Infatti, il margine di errore (tecnicamente, “intervallo di affidabilità”) per lo studio telefonico che ha prodotto 800.000 morsi stimati era così ampio, da comprendere il risultato inferiore del 58% dei dati raccolti presso i pronto soccorso.

Perciò, poiché i dati raccolti dall’ WISQARS non comprendono lesioni trattate presso dottori e cliniche private, sono il conteggio più valido di infortuni per morsi correlati al cane attualmente disponibile.




Diminuzione del tasso di lesioni dovute al morso di cane
Gli studi sopracitati dimostrano che i ricoveri al pronto soccorso per morso di cane sono in lento declino. Fra il 1992 ed il 1994, il ‘National Center for Health Statistics National Hospital Ambulatory Medical Care Survey’( che raccoglieva i dati di tutti i pronto soccorso nazionali), stimava un tasso annuale di 334.000 lesioni dovute a morsicatura di cane. Dai dati risulta che ogni 10.000 persone trattate al pronto soccorso circa 12,9 erano state morse da cane/i, e questo dato è la base di partenza per la comparazione. Questo tasso rimase invariato negli anni 2000, ma la media nell’ultima decade (2003-2012) è scesa a 11 persone ogni 10.000, un calo del 14%.
Il sistema NEISS è l’unico che raccoglie grandi campionamenti e utilizza una metodologia coerente. Questa coerenza lo rende più adatto a catturare le tendenze dei tassi di accadimento, anche se non considera le lesioni da morsicatura trattate negli ambulatori medici privati, e neanche quelle che non sono state trattate da alcun dottore; il totale effettivo delle lesioni è probabilmente più alto. È verosimile, comunque, che le lesioni più gravi vengono registrate attraverso il sistema, ed i casi di lesioni gravi sono in calo.




Lesioni da morso di cane rispetto ad infortuni comuni
Ciononostante, è ovvio affermare che i casi di lesione per morsicatura avvengono in misura ragguardevole, sebbene non si possa affermare che siano frequenti come gli altri incidenti comuni. Riguardano, attualmente, lo 0,1% di tutte le visite dei pronto soccorso, e l’1% di lesioni accertate durante la visita medica.

Queste percentuali sono troppo basse per apparire sempre nella classifica del CDC fra le prime dieci cause di lesione per tutte le fasce di età della popolazione, ed anche la categoria “altri morsi e punture” (che include principalmente punture di insetto e morsi di altri animali) è sempre nella top 10. Le lesioni per morsicatura di cane sono assai più rare di tutte quelle lesioni che rientrano nel novero degli incidenti comuni. Per ogni morsicatura di cane trattata al pronto soccorso, ad esempio, vengono trattati 25 casi di lesioni da caduta e 8 casi per incidenti automobilistici.


Considerando l’ammontare dei contatti che gli americani hanno con i cani, è un dato sorprendente. Più di un terzo delle famiglie americane (36,5%) include uno o più cani. Ciò significa che almeno 113 milioni di persone sono quotidianamente in contatto con cani, se consideriamo esclusivamente i membri delle famiglie che possiedono cani. Praticamente qualsiasi cosa con una tale massiccia esposizione comporta dei rischi. Infatti, molti oggetti di uso quotidiano, compresi tavoli, sedie, porte, letti, anche scarpe da ginnastica e pantofole, sono associate con un tasso maggiore di lesioni accidentali. Un altro esempio, approssimativamente 217 milioni di americani di ogni età praticano vari tipi di sport o attività fisica almeno occasionalmente, circa il doppio delle persone che vivono con cani. Tuttora i pronto soccorso trattano un numero di lesioni collegate all’attività sportiva 13 volte superiore alle lesioni da morsicatura.
Se guardiamo specificamente alle lesioni occorse a bambini di età compresa fra i 5 e i 14 anni, dove le morsicature di cane appaiono spesso fra la nona e la decima causa principale di lesione, sono sempre più numerosi gli incidenti legati a cadute, oggetti appuntiti o taglienti, morsi e punture di insetti, incidenti automobilistici, sovraffaticamento, incidenti in bicicletta e soffocamento da ingestione di corpi estranei. Per tutti i bambini al di sotto dei 14 anni, le sole lesioni da attrezzature di parco giochi sono il 50% maggiori rispetto alle morsicature di cani. Peraltro, le lesioni da morso causate ai bambini è calato fra il 1994 ed il 2003. I dati NEISS dimostrano che questa tendenza è proseguita, mostrando un calo del 23% nei dodici anni fra il 2001 e il 2012 per i quali sono stati raccolti dati in modo continuativo.




Gravità delle lesioni
I morsi di cani, mediamente, sono meno gravi di qualsiasi categoria di lesioni più comuni. Il 99% delle morsicature trattato in pronto soccorso sono classificate di livello 1, il meno grave di sei livelli di misurazione utilizzati (chiamata scala di gravità delle lesioni). ( il livello 1 è quando la persona recupera rapidamente senza strascichi permanenti; il livello 6 è rischio mortale.) Il trattamento delle lesioni da caduta, d’altra parte, viene classificato attorno al livello 4. Un livello 4 è un’inguria moderata, significa che richiede settimane o mesi per guarire completamente o lascia una lieve conseguenza permanente.
Le lesioni per caduta causano una ospedalizzazione sei volte superiore alle morsicature canine. Gli studi del dipartimento della salute della Pennsylvania condotti nel 1994 e 1995 hanno dimostrato che il trattamento medio per morsicatura canina ha un costo inferiore del trattamento medio delle lesioni per caduta, sono ospedalizzate meno frequentemente, e che la permanenza in ospedale (quando necessaria) è più breve, sebbene tali soggiorni possano essere più costosi dei ricoveri ospedalieri per lesioni generiche.
Esistono disparità analoghe per entità tra i morsi di cane e altre lesioni insolite. Ad esempio, circa la metà(45%) delle lesioni per incidenti nei parchi giochi sono gravi, includono lesioni interne, commozioni cerebrali, slogature, arti fratturati e amputati. La maggior parte delle lesioni da morso di cane sono perforazioni minori e lacerazioni. Più del 3% dei pazienti del pronto soccorso per incidenti nei parchi giochi vengono ospedalizzati, il doppio delle ospedalizzazioni per il trattamento in pronto soccorso dei morsi di cani.
Un indicatore, il totale annuo di interventi di chirurgia plastica ricostruttiva per riparare ai danni causati da morsicature di cani, suggerisce che la gravità di queste lesioni può essere in calo. La ‘American Society of Plastic Surgeons’ riporta una diminuzione del 35% degli interventi di chirurgia plastica ricostruttiva per lesioni da morsicature di cani fra il 2000 e il 2012, nonostante il considerevole incremento della popolazione umana e canina.
 

Percezione pubblica del rischio di morso canino  
E’ opportuno prendere nota dell'iperbole apparente nelle descrizioni comuni degli incidenti di morsicatura canina, tra il grande pubblico così come nei media, ed anche in qualche letteratura di ricerca, dove i riferimenti alla ‘epidemia di morsi canini’ sono abituali. Il CDC definisce un’epidemia come “un aumento, spesso improvviso, del numero di casi di malattia oltre ciò che è normalmente previsto in quella popolazione in quell'area.” Come sopra dimostrato, i morsi dei cani non soddisfano alcuna di queste definizioni, in particolare perché non vi è stato alcun aumento nell'incidenza - improvvisa o altrimenti - ma piuttosto una diminuzione dei tassi pro capite negli ultimi decenni. Eppure, questo è il termine (epidemico) più comune utilizzato per descrivere la frequenza del morso di cane.
Come avvenimenti, tuttavia, i morsi canini soddisfano una serie di criteri documentati da psicologi che portano le persone ad avere una esagerata percezione del rischio. Tale percezione diventa in genere elevata quando l'esposizione al rischio si sente involontaria o di fuori del controllo della persona, è semplicemente insolita, o deriva da qualcosa che attinge da paure ancestrali, come predatori dai denti enormi. L'innesco più efficace per la paura esagerata è il rischio percepito per i bambini. I morsi di cane stimolano tutti questi stimoli emozionali.
Persiste l’idea, ad esempio, che i morsi dei cani rappresentano una larga parte delle lesioni dei bambini, quando in realtà hanno rappresentato un notevolmente costante 1-2% delle ingiurie medicate nei pronto soccorso per bambini sotto i 14 anni negli ultimi decenni. 

Così diventa meno sorprendente che i dati sulla gravità delle lesioni sopracitati provano che la gente risponde cercando assistenza medica per i morsi di cane e che ignorano o trattano in modo informale le lesioni di altra fonte, in particolar modo se l’ingiuria riguarda un bambino.




I bambini stessi, tuttavia, sembrano essere capaci di avere una visione più chiara della faccenda. L'unico studio su larga scala di morsi di cane ai bambini finora completati mostra che, sebbene una larga percentuale di bambini (circa la metà) riportano di aver avuto esperienze di morsicature canine, pochi di essi sono dovuti ricorrere al trattamento medico, e, più interessante, i bambini che erano stati morsi non avevano più probabilità di avere paura dei cani rispetto a quelli che non avevano subito morsicature.




RIMEDI ESISTENTI E PROPOSTE DI LEGGE: EFFICACIA E COSTI




Tentativi di identificare e controllare animali ad alto rischio




Le notizie dei media che riportano di lesioni gravi o morte per morsicatura canina spesso sottintendono che il cane o i cani coinvolti siano membri di razza appartenenti ad una specifica razza piuttosto che un’altra. L’effetto sull’opinione pubblica è amplificato dallo squilibrio nella copertura mediatica di eventi legati a morsi canini di particolari razze ‘pericolose’.

Un ricercatore ha monitorato quattro incidenti di lesioni gravi da morsicatura durante un periodo di quattro giorni, nel 2007. Uno di questi incidenti causò la perdita di una vita umana. Il caso attribuito a due “pit bull”, che non fu l’incidente mortale, ha generato 230 articoli giornalistici. Gli altri tre incidenti furono attribuiti a cani di altra razza: i due non fatali hanno prodotto un solo articolo e l’aggressione mortale è stata segnalata da due articoli. Questa enorme sproporzione nella copertura mediatica ha portato ad una percezione largamente diffusa che alcune razze di cani presentino un rischio maggiore di aggredire le persone rispetto ad altre razze e, per questo motivo, dovrebbero essere bandite, o soggette a restrizioni nel possesso per l’incolumità pubblica.




Queste conclusioni, tuttavia, non hanno alcun fondamento scientifico. Uno studio a larga scala del 2013 sulle morti causate da morsicatura canina ha dimostrato che l’identificazione dei media delle razze canine coinvolte negli incidenti mortali è stata estremamente inattendibile. La prova di pedigree o altra documentazione attestante gli antenati delle razze miste era praticamente assente, ed anche nei casi che includevano identificazione di esperti con evidenze fotografiche, una identificazione affidabile delle razze coinvolte è stata possibile solo nel 18% dei casi; in questa scarna percentuale riconosciuta erano rappresentati 20 diverse razze canine chiaramente identificate.




Ora sappiamo che i tentativi di individuazione visiva della razza dei cani di razza mista, anche da parte di persone legate alle professioni cinofile, raramente viene confermato dalle analisi del DNA e che gli esperti in materia raramente sono d’accordo l’uno con l’altro sulla identificazione. La stima più attendibile sulla percentuale di meticci nel Stati Uniti è di circa la metà della popolazione canina totale, tuttavia il 90,1% dei cani nello studio sulle morti suddetto sono stati classificati dai media come cani di razza pura. I ricercatori hanno considerato altamente improbabile che i cani di razza pura siano fortemente sovrarappresentati tra questi incidenti, in modo particolare perché le evidenze fotografiche non permettevano l’identificazione di una razza in purezza. Questa è un'ulteriore prova del fatto che quanto riportato dai media sulle razze canine identificate non dovrebbe essere preso in considerazione, specialmente nel prendere decisioni su come identificare i cani pericolosi.




Questi risultati mettono in discussione lo spesso citato studio del 2000 che attribuiva più incidenti a cani identificati di tipologia “pit bull” durante il periodo studiato rispetto ad ogni altra razza singola. Lo studio si basava su notizie di stampa come fonte dei dati. Oltre alla probabile inaffidabilità di tali fonti, la tabella dei dati risultanti ha escluso il 27% dei decessi verificatosi durante il periodo di studio, poiché non erano disponibili da fonti giornalistiche descrizioni circa la razza dei cani coinvolti in questi incidenti.




Tuttavia, e malgrado il fatto che gli autori dello studio 2000 suddetto hanno specificatamente messo in guardia contro ciò, molte municipalità ancora mantengono statuti che vietano o regolano il possesso di ogni cane designato, secondo una vasta gamma di definizioni, come “pit bull.”

Ciò è reso più problematico dal fatto che “pit bull” non è affatto una razza, ma piuttosto un descrittore applicato a un gruppo eterogeneo i cui appartenenti possono includere cani di varie razze, più cani presunti (di solito in modo non corretto) da miscele di queste razze basandosi su somiglianze fisiche.




La normativa sulla singola razza, insieme con la discriminazione di proprietari e assicuratori di immobili, è stata estesa ad altre razze pure, incluse molte mai menzionate in alcun ampio e diversificato studio a riguardo. Rottweiler e Chow Chow sono le razze più comuni, ma il regolamento discriminatorio e le pratiche commerciali sono state applicate a razze che vanno da pastori tedeschi ai dobermann ai boxer. Ciò significa che ogni razza può potenzialmente essere coinvolta, limitando la scelta del compagno canino anche per il custode più responsabile. [...]

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traduzione: Luca Giammarco 

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