Anima - Il cane ha un'anima? Tanto varrebbe domandare se il cane ha un corpo. E' evidente che il cane, come ha una vita corporea, ha una vita psichica. per educarlo, per farlo entrare nel nostro consorzio, per addestrarlo ci si basa innanzitutto sulle sue caratteristiche psichiche, poi sulle caratteristiche corporee. Il cane pensa con una forma di pensiero averbale (O. Koler la chiama pensiero inespresso: unbenanntes Denken), un pensiero che non si riveste di parole e che noi abbiamo conosciuto da bambini. Il cane ha memoria, volontà, intelligenza e tutta una gamma di sentimenti, fra cui amore, dedizione, fedeltà, gioia, rimpianto, paura, dolore, disperazione, collera, gelosia, vergogna, orgoglio, fantasia, curiosità, perplessità e via via. Non solo il cane ha un'anima, ma ha un'anima assai ricca.
Condizionamento - Per primo I. Pavlov in Russia ha definito i riflessi condizionati. Egli era fisiologo e studiava le ghiandole gastriche, comprese quelle salivari. Aveva notato che la saliva varia in composizione e qualità secondo il cibo che il cane sta per mangiare. Se è carne, la saliva è densa, se invece è un cibo sgradito, la saliva è acquosa. Chi ha un cane conosce la saliva acquosa emessa quando non vuole ingurgitare una medicina. Questo modificarsi della saliva è causato dall'odorato e dal gusto: si chiama riflesso semplice.
Pavlov fece precedere immediatamente l'offerta del cibo dal suono di un metronomo e notò che, dopo un pò, il cane imparava a collegare il metronomo all'imminente arrivo della carne. Così il suono provocava assieme l'erezione delle orecchie e la salivazione: il riflesso semplice diventava riflesso condizionato, ossia il suono si sostituiva al gusto e all'odorato. Lo stesso avveniva se, invece del suono, si abituava il cane all'apparire di luci o a vibrazioni tattili, immediatamente precedenti l'offerta della carne. Questo è il condizionamento di tipo 1, in cui il cane resta passivo. Il condizionamento 1 si estingue se per qualche tempo al suono del metronomo non segue più il cibo.
Più tardi B. F. Skinner negli stati uniti ha definito il condizionamento di tipo 2, in cui l'animale è attivo: esso viene indotto a compiere un certo movimento e appena lo ha eseguito viene premiato. Il condizionamento 1 s'instaura presto, il 2 con maggiore lentezza ma cresce col tempo. L'addestramento di tutti gli animali e in particolare del cane si fonda sul condizionamento 2.
Non si creda però che questi condizionamenti siano del tutto meccanici. Nel cane v'è di più.
Già ai tempi di Pavlov (1903) si era notato che i cani esperti emettevano saliva ben prima del metronomo: già quando venivano portati nel laboratorio cominciavano a salivare un poco, di più quando li si metteva sul tavolo (ove salivano da soli), più ancora quand'erano legati e mostravano impazienza nell'attesa del metronomo. Si può ancora parlare d'un riflesso condizionato? O non piuttosto di memoria, discernimento e intelligenza?
V'è ancora di più. Negli Stati Uniti (1960) s'è notato che, per quanto lo svolgersi degli esperimenti avvenga con precisione uniforme, non tutti gli sperimentatori ottengono i medesimi risultati. Alcuni fanno molto meglio di altri. E non solo nel cane, ma perfino in animali semplici come le planarie. Si può forse supporre un influsso psichico dell'esperimentatore sull'animale.
ESP - L'odierna parapsicologia si occupa fra l'altro delle possibilità extrasensoriali degli esseri viventi, dette ESP. Secondo L. Cipriani e R. Smythe tutti gli animali comunicano per mezzo della telepatia. Risultati probanti in questa direzione sono stati riscontrati sperimentalmente anche con i cani. Per capire bene il linguaggio canino dobbiamo tener conto anche del mondo extrasensoriale dal quale tutti i viventi sono per così dire avvolti e in modo particolare gli animali. V'è una sorta di rapporto radiale fra cane e cane, cane e uomo, cane e selvaggina, per cui taluni messaggi percepiti fuori dai 5 sensi sostituiscono e completano i messaggi sensoriali che divengono in una certa misura accessori.
Fra gli esempi di ESP si citano i cani levrieri appartenenti a popolazioni dell'Africa meridionale. Esse, quando traversano zone aride, assetano col sale i loro levrieri che, messi al guinzaglio, li conducono rapidamente e in linea retta verso fonti d'acqua lontane e impercettibili con i soli 5 sensi. Il cane diventa simile a un uomo rabdomante che percepisce la presenza di acqua fuori dai sensi fisici.
Anche famosi cacciatori come F. Delfino debbono ammettere che i cani da ferma captano le radio-emanazioni della selvaggina, in modi extrasensoriali.
A facoltà extrasensoriali si è ricorso per spiegare il famoso cane ferroviere di Cecina: egli saliva sul treno ove lavorava un suo generoso amico, il cuoco della carrozza ristorante. Dopo aver mangiato, scendeva a una delle stazioni successive e prendeva treni che lo riportavano a casa. Il cane ferroviere spesso compiva viaggi di andata e ritorno anche indipendentemente dalla ricerca di cibo.
Un altro esempio di ESP è l'osservazione che i cani percepiscono in anticipo i terremoti e le eruzioni vulcaniche. ESP è forse il senso della direzione e il ritorno a casa da luoghi lontanissimi. Oppure quando il cane addestrato esegue un comando prima ancora che l'uomo abbia fatto un gesto o detto una parola: l'ha soltanto pensato.
Vi sono anche le premonizioni canine.
Capacità telepatiche fra cane e uomo si rivelarono nel caso dell'airedale Rolf appartenente a Paola Moekel di Mannheim, morta nel 1915 e la cui opera postuma fu pubblicata nel 1919. Rolf, studiato dal parapsicologo William Mackenzie, risolveva correttamente operazioni aritmetiche arrivando ad estrarre tre radici, a sillabare usando numeri per lettere, a identificare oggetti, a fare osservazioni originali. Sua figlia, anch'essa airedale, di nome Lola, nata a Mannheim nel 1914, appartenente alla signora Kindermann, oltre a ripetere i calcoli come il padre e ad avere imparato un alfabeto tipologico, mostrò spiccate attitudini telepatiche prevedendo il bello e il cattivo tempo. La Kindermann si basava sulle previsioni di Lola per disporre i lavori agricoli nella sua grande fattoria.
E' del resto esperienza comune nel mondo dell'addestramento canino che vi sono addestratori capaci d'ottenere dai loro allievi risultati eccellenti, pur usando le medesime tecniche di altri addestratori che giungono a risultati inferiori. Una sorta d'inesplicato magnetismo si stabilisce certamente fra uomo e cane, durante un lavoro comune, per cui si ha spesso l'impressione col cane da caccia o col cane da pista o col cane da spettacolo o da famiglia d'un rapporto diretto fra pensiero e pensiero, fra sentimento e sentimento. Un celebre cinologo francese, Jean Castaing, lo dice chiaramente: "Quando voglio farmi ben capire dal cane che addestro, lo guardo negli occhi e penso a quello che voglio fargli eseguire. Allora ho l'impressione che fra noi due si stabilisca una sorta di corrente".
Piero Scanziani - Dizionario del linguaggio canino